Il futuro è bioplastico
Da decenni gli ambientalisti di tutto il mondo puntano il dito contro la plastica: cosa poco, dura tanto, e la si utilizza praticamente per qualsiasi cosa. Ma l’inquinamento causato dai materiali plastici ha raggiunto livelli altissimi, coinvolgendo il suolo, i fiumi, i mari e gli oceani. Basti pensare che proprio questo materiale è il responsabile della morte di un milione e mezzo di animali ogni anno. Per far fronte a questo dramma si sono puntate tantissime energie sul riciclo, ma non solo: la nuova frontiera è infatti rappresentata dalle bioplastiche, ovvero prodotte da materie prime rinnovabili o, ancora meglio, totalmente biodegradabili. A questo proposito abbiamo già parlato delle ricerche della casa automobilistica Ford per creare la plastica per i propri veicoli a partire dagli scarti dei pomodori; oppure della buona azione della Coca Cola, con l’immissione sul mercato delle sue biobottiglie; o ancora, della futuristica bottiglia Ooho, realizzata da tre designer spagnoli.
Solo alghe e acqua
Sul solco di questi sviluppi nel campo della bioplastica si immette il progetto di Ari Jònsson, uno studente d’arte di Reykjavik: una bottiglia totalmente ecologica realizzata unicamente da alghe e da acqua. Più nel dettaglio, il contenitore ecosostenibile assemblato dallo studente islandese è fatto a base di agar-agar, ovvero una polvere che si ottiene attraverso la lavorazione dell’alga rossa. Jònsson ha miscelato la polvere con l’acqua, così da ottenere una consistenza gelatinosa, la quale, però, era fin troppo cedevole per poter essere lavorabile. La soluzione è stata quella di riscaldare la sostanza, così da renderla elastica e resistente. Una volta dato a questo impasto la forma di una bottiglia attraverso degli stampi, è sufficiente piazzare il tutto nel congelatore: ne esce così una struttura solida e del tutto simile ad una normalissima bottiglia.
Una bottiglia biodegradabile e commestibile
Ma la marcia in più di questo contenitore fatto di alghe è la sua altissima biodegradabilità: fino a quando la bottiglia resta piena d’acqua, infatti, il materiale rimane solido e resistente. Non appena essa verrà svuotata, invece, il mancato contatto con l’acqua innesca una veloce decomposizione: la bottiglia diminuisce di volume, si piega su se stessa e scompare senza lasciare traccia. E non è tutto qui, poiché questo materiale è anche pienamente commestibile: insomma, se non vogliamo aspettare che la bottiglia si disintegri, possiamo mangiarla, sempre se riusciamo a sopportare il pungente sapore delle alghe.